lunedì 27 aprile 2009

La zattera della Medusa - Théodore Géricault (1819)



















Théodore Géricault - La zattera della Medusa 1819 olio su tela, 491 × 716 cm Parigi, Musée du Louvre


"L’impressione suscitata in me fu così forte,che uscendo dallo studio presi a correre all’impazzata."
Delacroix (1855)



Notizie Storiche

Per questa tela Gèricault si ispiró a un tragico fatto dí cronaca: il naufragio della Medusa, era una nave che trasportava soldati e civili verso la colonia del SENEGAL -avvenuto il 2 luglio 1816, al largo dell'AFRICA OCCIDENTALE. In seguito al naufragio 150 persone salirono su una zattera che per diversi giorni andó alla deriva, tanto che alla fine la nave salvatrice l'Argus, recuperó solo una quindicina di superstiti. Il governo cercó di mettere a tacere le critiche all'inadeguatezza dei soccorsi, ma due dei sopravvissuti, dopo aver invano chiesto un rimborso per i danni subiti, scrissero un violento resoconto dell'evento, che fece scalpore in tutta Europa. La tela fu esposta non ancora dei tutto finita al Saloon del 1819 dentro il quale l'artista vi aggiunse per ragioni di equilibrio compositivo, la figura in primo piano a destra, impigliata nelle travi con la testa quasi sommersa dalle onde.

Descrizione iconografica

La scena è impostata su una serie di diagonali che dalla base della zattera convergono verso diversi apici: l'albero e la camicia agitata dal marinaio sul barile, ed è dominata da due spinte contrarie: il gruppo a destra dei naufraghi protesi con le mani tese parallelamente verso l'incerta salvezza e la marea che respinge il relitto, con il vento che soffiando sia da destra che da sinistra gonfia la vela in direzione opposta. Sul piano instabile la zattera è investita dai riflessi rossastri dei sole che cala all'orizzonte e da alcuni indumenti rossi indossati dai naufraghi. La composizione é scossa da due impulsi contrari, la speranza é la disperazione, la vita é la morte.

Analisi compositiva

Gèricault, per lavorare alla grande tela si affittó uno studio, peró fu a lungo indeciso quale vicenda rappresentare. Alla fine scelse uno dei momenti meno mostruosi ma piú sconvolgenti dal punto di Vista emotivo, quello piú carico di tensione drammatica; il primo avvistamento da parte dei naufraghi dell'Argus. Nel groviglio umano di corpi avvighiati, Gèricault rappresenta un graduale crescendo di emozioni. In primo piano si vede un vecchio che è seduto tra i morti, come se stesse pensando a qualcosa; dietro di lui un gruppetto di uomini che rivolgono la loro attenzione verso il punto d'orizzonte che un compagno sta loro indicando; altri sopravvissuti a terra che si girano e rigirano tentando a fatica di rialzarsi rianimati da un'ultima speranza, altri aiutano un nero a salire su un barile, in modo che possa sventolare la sua camicia per chiedere soccorso all'equipaggio dell'Argus. Icorpi dei morti e le loro pose sono stati presi dagli studi che Gèricault aveva realizzato su cadaveri che era riuscito ad ottenere dall'obitorio, sono di natura accademica, belli come quelli degli eroi antichi, e anche se non mancano note realistiche, come i cenci avvolti ai piedi dei giovane morto a sinistra, mantengono la compostezza solenne delle figure classiche.

Osservazioni Critiche

Gèricault attribuí alla condizione dei naufraghi un significato universale e trasformó un episodio di cronaca in un dramma senza tempo costringendo il pubblico a interrogarsi sui perenni problemi dell'eroismo, della speranza della disperazione e della sofferenza. La tela provocó un vero scandalo tra gli accademici, í critici e il pubblico, offesi dal "ripugnante realismo" dei particolari. Il quadro non è stato comprato dallo Stato e a Gèricault venne concessa semplicemente una medaglia d'oro invece dei primo premio. Peró una migliore accoglienza l'ha avuta quando fu esposta a Londra alla Egyptian Hall a Piccadilly: dove un cronista scrisse: "l'audace mano dell'artista ha svelato i particolari di eventi sconvolgenti con la severitá di un Michelangelo e la malinconia di un Caravaggio".

2 commenti:

  1. Andrebbe inserita un'analisi dell'opera più approfondita e dettegliata secondo me.

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